grazie, antonella.
“ho fatto un giro in cerca di risposte.
è difficile essere giusti, nei confronti di se stessi e degli altri, vivere una vita giusta.
il tempo è sempre troppo poco, anche se a volte sembra passare lento e inutile.
il giorno in cui non ci sarà più tempo non vorrei guardarmi indietro e rendermi conto di avere sprecato quello a mia disposizione.
per questo ho paura di sbagliare.
non sono le cose grandi a fare grande la vita, spesso sono i momenti piccoli, gli stati inafferrabili in cui si è in armonia.
quando non c’è differenza tra divino e umano.
ho così tante domande e non sempre dico tutto quello che vorrei dire.
la paura mi frena, anche se mi piacerebbe aprire le porte e lasciare fluire parole e anima.
ma ho paura e non sono così sicura di voler affrontare altre ere post-atomiche.
in un modo o nell’altro cerchiamo tutti la stessa cosa.
vite diverse, modi e pensieri diversi nel tentativo estremo di essere riconosciuti e accettati, di essere amati per quello che siamo, con le nostre carenze, mancanze, contraddizioni, incapacità e paure.
semplice, così tanto da sembrare utopistico, ingenuo e infantile.
però è tutto lì.
se gettassimo le nostre maschere e dichiarassimo a noi stessi quello che vogliamo, se non avessimo pudore nel dimostrare ciò che siamo, se non avessimo bisogno di mettere il brutto nel bello per schermarci, se smettessimo di mostrare i denti per avvisare l’altro che siamo in grado di fare male, se riuscissimo ad abbattere i confini che abbiamo fissato, saremmo più liberi e più forti perché non avremmo più bisogno di fingerci tali.
ognuno racconta a se stesso le bugie che più gli sono funzionali, che meglio si adattano a un’immagine autorassicurante di se stesso.
nel tempo queste bugie inconsapevoli diventano insostenibili e per essere raccontate richiedono sempre più energia e rabbia, provocando dolore. Il rischio è la realizzazione del nostro personaggio a discapito della persona.
ogni limitazione al proprio bisogno di amore, soprattutto se imposta dall’interno a salvaguardia dell’armatura che goffamente ci fa andare avanti, è una condanna all’insoddisfazione, alla solitudine profonda e all’infelicità.
ogni atteggiamento fittizio, acquisito, pensato, premeditato, cinico, consapevole o meno che sia, è uno spreco di tempo e di vita, una deviazione dalla propria realizzazione di essere umano.
siamo fluidi come l’acqua che si espande naturalmente ovunque, siamo uniti agli altri, nati per condividere, per scorrere liberi e crescere.”
Anonimo On 24/12/2011 at 9:49 PM
shizukani tokino kizuni kurushimu
murewo kundewa tobanai taka
furuki oshiewo tadotte
kokoronomamani konokanashimiwo norikoete
Soffro,
in silenzio
le ferite del tempo.
Nel viaggio a ritroso,
antica saggezza,
le aquile non volano a stormi.
Dimentiche di tristezza
seguono la via del cuore.